A settembre ho visitato la grande mela.
Era un sacco che desideravo farlo e finalmente ho potuto darle un morso.
Del viaggio però vorrei raccontarvi un’altra volta, come da titolo, oggi fangirlizzo e vi narro di quando sono riuscita a vedere (FINALMENTE da vicino) Tom Hiddleston.
E’ iniziato tutto quando, dopo aver prenotato i biglietti per NY, ho scoperto che anche Tom ci sarebbe stato per lo spettacolo “Betrayal”, che io avevo già visto in quel di Londra a maggio.
Dovete sapere che in quell’occasione il buon Tom se l’era svignata poco prima che arrivasse il mio turno di fare foto e autografo LIMORTACCISUA!
Insomma, saputo che il destino mi aveva concesso un’altra occasione ho iniziato a monitorare i prezzi (all’inizio proibitivi) sui siti specializzati, sperando in una occasione.
Alla fine sono partita alla volta di NYC senza più sperare di incontrarlo davvero, i prezzi erano alle stelle e quindi mi sono limitata a seguire le sue orme passando nei posti dove di solito passava lui e a visitare il teatro dove si esibiva. T_T che vita grama!
E poi, il miracolo! Mentre mi riposo al Chelsea Market, dopo una giornata di giri assurdi, scovo un sito con offerte pazzesche: senza pensarci prendo il biglietto a 40$ per il giorno prima della mia partenza, mercoledì 25 settembre, ore 14! Eh beh, questa volta avrei saputo quando uscire per essere la prima davanti alle transenne!
Salvo scoprire il giorno dello spettacolo, che alle 14 non c’è lo stage door. GIURO CHE M’HA PRESO UN MAGONE ASSURDO. Entro mestamente a guardare comunque lo spettacolo…
La security guard leggendo il disagio nei miei occhi all’uscita aggiunge “Dai, vieni stasera, il biglietto lo hai no? Per le 21.30 stai qua che ti faccio passare io”
ERA FATTA, salvo che io dalle ore 16 avrei dovuto: tornare al mio alloggio, acchiappare il treppiedi , arrivare fino a Brooklyn per fare le foto al Manhattan Bridge, poi camminare fino al Brooklyn Bridge Park per fare le foto in notturna allo skyline col ponte di Brooklyn, tornare al teatro in una forma decente per la foto con Tom.
Al grido di “IMPOSSIBOL IS NOFING!” trascino mia sorella in questa staffetta newyorkese: ovviamente sbagliamo metro 2 volte e arriviamo a Brooklyn con più di 45min di ritardo rispetto al programma iniziale. Bene ma non benissimo… tiro fuori il treppiede per mettermi a fare le foto con esposizione lunga e… TA DAAAAAA! non ho con me l’affaretto che serve ad attaccare la reflex al treppiede stesso. Vi lascio immaginare il turbinio di santi che son scesi dai cieli.
Insomma, mi arrangio come posso, e ovviamente i tempi per ottenere una foto decente si dilatano, dato che solo una foto ogni 6 non veniva mossa. T_T
Via, ho la foto del ponte di Manhattan! Si corre al Brooklyn Bridge Park e in mezz’ora riesco a fare qualche fotina decente, ormai è buio, ma sono solo le 19:30 mi dico, ho ancora ben 2 ore per tornare al teatro!
Ma mia sorella è stanca, chiede pietà, e così metto via armi e bagagli e ci incamminiamo verso Manhattan e Broadway.
Raggiungiamo il teatro verso le 20:30, un’ora di anticipo, non c’è ancora nessuno, soltanto la security che inizia a mettere le transenne.
Mi si avvicina la guardia di prima e “OMMIODDIO MENOMALE SEI QUA, STA PER USCIRE SCUSASCUSASCUSA TI AVEVO DETTO UN’ORARIO SBAGLIATO, mettiti la che mo passa lui”
Da lì in poi il mio cervello s’è praticamente spento, respiro corto, voce stridula, ansia e confusione.
Ma alla fine sto li, con la mia agendina degli autografi in una mano, il cellulare nell’altra, mia sorella che fa foto con la reflex, e una tizia bionda rigida rigida che mi intima di metter via l’agenda e tirar fuori la playbill perchè “Non firma nulla se non la playbill!”. Detto fatto, in un attimo la playbill sta sopra la mia agendina alzo lo sguardo, la porta si apre ed esce LUI. *morta*
Bello come il sole, indescrivibile il mix di emozioni che avevo dentro, ma il mio respiro corto registrato nel video credo dica TUTTO di come mi sono sentita! Quando è arrivato a me con “scatto felino ed abile mossa” ho tolto la playbill e LUI ha firmato la mia agendina! Tiè rigida bionda, beccati questo!
Mentre firmava gli ho chiesto se i cioccolatini che gli avevo fatto avere tramite il buttafuori a Londra gli erano piaciuti; ha detto si, ha sorriso “erano tuoi? Grazie mille davvero erano buonissimi” – anche se l’ha detto solo per cortesia, mi sono sentita un sacco felice.
Il cellulare esplode di foto e finalmente si mette in posa dietro di me per il selfie assieme. Controllo il risultato: una foto in cui io ho la faccia di un australopiteco e lui è perfetto, e una in cui io sono meno australopiteco ma lui è mosso e girato.
°A° la vita fa schifo!
Per fortuna ripassa dietro di me e io riesco a impietosirlo, si rimette in posa e sparo a raffica almeno 4 o 5 selfie, e finalmente uno in cui non faccio così schifo esce fuori!
E per finire un piccolo video di Tommolino…